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Si tratta di un marchio registrato e brevettato da un secolo (1908) e nato per caso, come per moltissime invenzioni straordinarie.
L' invenzione del cellophane si deve all'ingegnere tessile svizzero Jacques Brandenberger che un giorno, mentre si trovava seduto al ristorante, un cliente rovesciò una bottiglia di vino sulla tovaglia e, mentre il cameriere si preoccupava di cambiarla, lo scienziato pensò a come sarebbe stato più comodo se la tovaglia fosse stata ricoperta da un materiale trasparente e flessibile tale da renderla impermeabile. Tornò pertanto al suo laboratorio convinto che avrebbe scoperto il modo per applicare una pellicola trasparente ai tessuti rendendoli impermeabili e provò ad applicarvi della viscosa liquida, chiamata rayon, ma l'esperimento fallì poiché in quel modo i tessuti diventavano troppo rigidi e friabili. Brandenberger tuttavia non demorse perché notò che la patinatura si spellava in una pellicola trasparente estremamente duttile che poteva avere altre applicazioni e così, come per molte altre invenzioni, l'uso originario venne abbandonato.
Il 14 novembre 1908 Brandenberger ideò la prima macchina per la produzione di fogli di viscosa trasparente che registrò con il nome di 'CellophaneTM'. Nel 1912 Brandenberger ottenne il brevetto per il macchinario ed il processo produttivo anche se, inizialmente, dovette affrontare pregiudizi e difficoltà economiche. Per divulgare le caratteristiche del nuovo materiale e gli usi che se ne poteva fare, Brandenberger ricorse alla celebre rivista parigina Illustration riuscindo così a fondare, nel 1913, la ditta SA Cellophane ed avviando il primo stabilimento di produzione a Bezons, nei pressi di Parigi.
Nel 1917 Brandenberger assegnò il brevetto alla suddetta società, divenendone socio e nel 1926 un accordo societario assegnò la licenza di produzione e di vendita negli USA alla Du Pont che migliorò il processo produttivo con le prove di umidità nel 1927 e se ne aggiudicò il brevetto diventando il fattore di crescita più importante per la pellicola da imballaggio.
Brandenberger, a differenza di tanti altri scienziati, ebbe il raro privilegio di ottenere riconoscimento per la sua invenzione al punto che, nel 1937, l'istituto Benjamin Franklin gli conferì la Golden Elliot Cresson Medal.
Le prospettive di questo materiale centenario si sono rivelate eccellenti. Il cellophane fece la sua comparsa in cucina nel 1947 come prodotto per confezionare cibi e alimenti. Leggero e non tossico, ne basta una pellicola di appena sei millesimi di millimetro (un quinto dello spessore di un foglio di carta) per isolare completamente da agenti esterni, umidità e microbi. Attualmente l' 80% dei fogli di cellophane viene utilizzato per rivestire prodotti alimentari: un imballaggio trasparente rende infatti accattivante il contenuto, è resistente all'acqua e all'attacco dei microorganismi , garantisce la protezione da polvere ed agenti esterni ed inoltre, grazie alla sua duttilità, è adattabile a tutte le forme. Inoltre, a differenza dei prodotti concorrenti, come i fogli in polipropilene, il cellophane è biodegradabile e non dà problemi per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Infine, trattamenti chimici successivi, permettono di modificare i fogli in maniera tale da poterlo utilizzare per diversi scopi.
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